Il miele ha una data di scadenza?

Pane e miele - il miele non scade - il blog fi Gustoemilia
Nelle confezioni di miele non viene indicata la data di scadenza come per altri prodotti, ma piuttosto il tempo minimo di conservazione. Possiamo dire infatti che il miele non scade, ovvero non è possibile individuare una data oltre la quale è sempre sconsigliato il suo consumo.

È stata una scoperta archeologica a confermare che il miele non scade. All’interno di tombe egizie sono stati ritrovati vasetti di miele ancora commestibile. In più consistenza, sapore e gusto non avevano subito nessuna alterazione.

Perché il miele non scade? 

La scoperta di vasetti di miele commestibile all’interno di tombe egizie è proprio la dimostrazione che questo prodotto non ha scadenza. O meglio, per essere più precisi, se conservato in determinate condizioni rimane commestibile praticamente per sempre. 
Infatti va sottolineato che è l’ambiente in cui sono stati rinvenuti i vasetti che ha garantito tutte le condizioni ideali per la conservazione. Questo straordinario prodotto della natura può restare commestibile praticamente per sempre grazie alla sua composizione chimica. Il ridottissimo contenuto di acqua (al di sotto del 20%), l’elevato contenuto di zuccheri e le sostanze antibatteriche impediscono l’attacco da parte di lieviti e muffe.
Come già accennato quello che troviamo indicato nei barattoli è il termine minimo di conservazione. Questa data (generalmente di circa 2 anni) non è altro che il termine entro cui è possibile garantire le proprietà organolettiche e nutritive. Una volta superato questo termine un prodotto, nonostante può vedere ridotte le sue qualità,  rimane commestibile. Nel corso dell’articolo spiegheremo anche come conservare il miele per mantenere intatte le sue proprietà. 

Quindi il miele è sempre commestibile?

Anche se il miele non scade, ci sono casi in cui ne viene sconsigliato il consumo. Questo accade non perché può fare male, ma piuttosto perché perde tutte le sue qualità. Quando il miele viene tenuto a temperature elevate o esposto alla luce diretta per lunghi periodi può succedere che invecchi. In questo processo si riducono gli zuccheri e si perdono tutti gli enzimi che garantiscono la capacità antibiotica. 
In questi casi il miele non diventa né nocivo, né tossico ma perde tutte le sue caratteristiche organolettiche. Il colore diventa scuro, l’aroma più povero e il sapore decisamente acidulo. Consumare miele invecchiato non fa male, ma sicuramente non ha lo stesso gusto e lo stesso valore.
C’è addirittura un caso in cui può letteralmente “andare a male”, ovvero quando si innesca il processo di fermentazione. La fermentazione si innesca quando l’acqua in esso contenuta aumenta, favorendo lo sviluppo dei lieviti. Questo può succedere nel momento in cui ci sono problemi nel processo di confezionamento o il prodotto viene tenuto in cucine in cui l’umidità supera il 60%. Nel caso in cui il miele inizia a fare schiuma non è commestibile e non dovrebbe essere consumato.

Come conservare correttamente il miele?

Una volta aperto il barattolo il miele può rimanere buono, gustoso e ricco di proprietà per molto tempo se viene conservato con estrema accuratezza. Ecco un elenco esaustivo dei principali accorgimenti da tenere sempre in considerazione:

  • Controllare che al momento dell’acquisto il barattolo sia ben sigillato, con chiusura ermetica.
  • Fare attenzione a non esporlo alla luce diretta. Per questo motivo è preferibile conservarlo in barattoli di vetro scuro o, in alternativa, in luoghi bui. 
  • Conservarlo a temperatura ambiente (tra i 10 e i 20 gradi), ovvero né in frigorifero né a contatto con fonti di calore.
  • Ogni volta che viene consumato, controllare di aver chiuso accuratamente il barattolo. Questo aspetto è probabilmente il più importante. L’esposizione all’aria innescherebbe infatti il processo di fermentazione.

Facendo attenzione a questi aspetti il miele rimarrà commestibile, ovvero non causerà problemi a chi lo mangia, praticamente per sempre.

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